STEP #19 - La cosa nell'arte
TITOLO: "L'anfora di Achille e Aiace che giocano ai dadi"
AUTORE: ceramista ateniese Exekias
ANNO: 530 a.C.
RITROVAMENTO: Vulci, Toscana
COLLOCAZIONE: Musei Vaticani
La scena si svolge durante la guerra di Troia quando i due eroi, deposte le armi, si accingono a giocare a dadi piegati su un tavolino.
La scena non è rappresentata tra fasce orizzontali ma si basa sulle simmetrie tra i diversi elementi raffigurati. Il punto di simmetria e dunque il fulcro dell’attenzione di chi guarda il vaso è il tavolino sul quale si svolge la partita tra Achille e Aiace. A partire da questo ci sono i due eroi, chinati nell’atto del gioco, l’uno di fronte all’altro. Entrambi gli uomini hanno la gamba destra protesa in avanti mentre la sinistra si appoggia allo sgabello dove sono seduti.
Le loro stesse lance conducono l’attenzione al cubo tra i due e queste terminano dove iniziano le anse dell’anfora. Quest’ultime poi sono collegate a un altro elemento del vaso, ovvero gli scudi posti dietro ai due uomini. Questa simmetria e armonia pressoché perfetta viene spezzata dagli elmi, uno posto sulla testa di un eroe e l’altro adagiato sullo scudo.
La compostezza dei due uomini sottolinea la loro nobiltà, che non si perde neppure in un momento ordinario e di gioco come questo. Il resto del vaso è decorato a figure nere con motivi floreali e simmetrici sul collo del vaso e sulle anse, e a denti di lupo sopra il piede. Questi dettagli e le due grandi fasce lasciate nere sulla parte superiore del collo e inferiore della pancia fanno risaltare maggiormente il riquadro dipinto, focalizzando l’attenzione sulla scena principale.
La compostezza dei due uomini sottolinea la loro nobiltà, che non si perde neppure in un momento ordinario e di gioco come questo. Il resto del vaso è decorato a figure nere con motivi floreali e simmetrici sul collo del vaso e sulle anse, e a denti di lupo sopra il piede. Questi dettagli e le due grandi fasce lasciate nere sulla parte superiore del collo e inferiore della pancia fanno risaltare maggiormente il riquadro dipinto, focalizzando l’attenzione sulla scena principale.
TITOLO: "Anfora panatenaica"
AUTORE: pittore di Euphiletos
ANNO: 530-520 a.C.
RITROVAMENTO: Vulci, Toscana
COLLOCAZIONE: Londra, British museum
Le anfore panatenaiche sono anfore prodotte per contenere l'olio sacro che nell'antica Grecia veniva consegnato come premio agli atleti vincitori dei giochi panatenaici.
Prodotte a partire dalla metà del VI secolo a.C. e decorate con la tecnica a figure nere, questi vasi ufficiali mantennero tradizionalmente questo tipo di decorazione fino al II secolo a.C. La forma essenziale del vaso con il corpo ampio, il collo corto e sottile, la base affusolata e il piede piccolo rimase la stessa nel corso dei secoli, cambiò invece la parte decorativa che si adattava col tempo al cambiamento del gusto.
L'Atena del Pittore di Euphiletos è una figura energica con molte pieghe nelle vesti che aumentano il senso del movimento e ha un elmetto meno semplice rispetto agli esempi precedenti. Il vaso era un premio per il pentathlon; le figure degli atleti sul retro del vaso appaiono slanciate e vivaci, ma ancora rigide nei movimenti.
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