Museo navale romano di Albenga Il museo navale romano è situato all'interno dell'antico palazzo Peloso Cepolla sede della sezione Ingauna dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri, nel cuore del centro storico di Albenga . Il relitto della Nave Romana di Albenga è il più famoso tra tutti quelli scoperti finora nel Mediterraneo occidentale, perchè su di esso sono stati effettuati, dal 1950, i primi lavori di recupero di anfore con l'intervento della nave "Artiglio", e i primi rilievi sistematici dei resti di una nave oneraria romana, destinata al trasporto delle merci. Essa è stata ritrovata ad un miglio dalla costa, a 42 metri di profondità, dinanzi all'antica città di Albenga. E' stata oggetto di tredici campagne di scavo subacqueo che hanno consentito di documentare gradualmente gli elementi del carico e le caratteristiche costruttive dello scafo. E' stato pure accertato che si tratta della più grande nave da trasporto roma
Le anfore venivano fabbricate all’interno di officine specializzate attraverso un complesso procedimento che si articolava in cinque fasi principali, che comprendevano l’estrazione e la preparazione dell’argilla, la modellazione e l’essicazione dei vasi e, infine, la cottura all’interno di fornaci. Dopo essere stata estratta e mescolata con acqua, l’argilla veniva lasciata decantare all’interno di vasche. Quando l’argilla era pronta, il ceramista modellava al tornio le varie parti del vaso e alla fine le assemblava insieme. Il recipiente veniva quindi posto ad essiccare in un ambiente asciutto ed ombreggiato fino a quando raggiungeva la consistenza adatta per essere cotto all’interno della fornace. La fornace era formata da una camera di combustione e da una camera di cottura coperta a volta, separate da un piano forato sul quale venivano poste le anfore, isolate dal contatto diretto con il fuoco. Con la cottura, le anfore assumevano la consistenza della ceramica e un colore c
Le anfore ritrovate sul fondale marino di Albenga contenevano per la maggioranza vino, ma sono stati rinvenuti anche anfore con residui di noccioline. Le anfore di terracotta erano chiuse con tappi di sughero,sigillati con la malta, alcune di esse presentavano sotto il tappo una pigna incastrata nel collo, con lo scopo di mantenere l’aroma del vino. L'aspetto sorprendente è che le anfore pesano vuote kg 21,5 e che il loro contenuto era di 26 litri, ogni anfora pesava quindi all'incirca 45 kg. Fonti: https://www.deepdivingacademy.it/corsisubtorino/immersioni-savona/relitto-nave-romana-albenga/ http://www.centrosubideablu.com/nave-romana
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